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gezeichnet, besonders in folgender Scene mit

elson, dem

fle sein Freund Blanford während seiner Abwesenheit ans

vertraut hat

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Clari, Ebbene, ch'hai tu a dirmi? oferefti, crudele, di farti tiranno de' miei affetti? Io non vivo, che per te; e tu vorrefti vedermi morire? Io ti dinando una fola grazia; eccomi a'piedi tuòi, (vuol ginocchiarfi, ei la trattiene) dimmi, chi offendo io in amandoti? qual dovere tradifco? di quale fventura fon io cagione? Ci fono qui cosi barbare leggi, fonovi tiranni si rigorofi per vietarmi l'ufo il più degno del mio core, e della mia ragione? O io non poffo amare neffuno, o fe d'amare mi lice, additami altro miglior foggetto da scegliere a'teneri affetti miei.

getto

Nelfon. Mia Clari, niente v'ha da più vero, né di più tenero, che l'amicizia che a voi mi ftringe. Sarebbe impoffibile, farebbe anche ingiufto, che voi non fofte fenfibile,

Clari. Ah, io refpiro; ecco il mio Nellon.

Nelfon. Ma quand'anche io aveffi ad effere la cola più cara, ch'al mondo v'avefte, io non ci poffo pretendere, nè dovrei acconsenterci. Quando Blanford v'ha consegnato alla mia fede, egli v'era caro; v'avreste creduta felice d'effergli Spofa: non amavate nelluno più teneramente di ello lui. Blanford, il vostro liberatore, il depofitario della vostra innocenza, v'ama, e ha dritto d'ellere amato.

Clart. I fuoi beneficj mi fono fempre prefenti, lo diffi ancora, e lo replico; egli mi è caro come folle il mio Padre.

Nelfon. Ebbene, fappiate ch'egli ha rifolto fra pochi giorni d'unirvi a lui con un legame più dolce ancora, e più facro, che quello di benefattore.

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Clart. Ecco l'oftacolo adunque che ci tiene divife.

Stà allegro, ch'egli è diftrutto.

Nelfon. Come ?

Clar. Io non farò mai la fua Spola

Nelfon. E pure, dovete efferlo.i

1.

Clari. Non dubitare, ciò non farà mai, e Blanford iftello dovrà acconfenterci.

Nelfon. Che! quello che v'ha ricevuto dalle mani d'un Padre fpirante....

Clari. E fotto nome di Padre io l'amo, l'adoro; ma non deve eligere di più.

Nelfon. Dunque avete rifolto di renderlo fven turato?

Clari. Ho rifolto di non ingannar nessuno. S'io foffi di Blanford, e che tu, ingrato! ni chiedeffi la vita; a Nelfon darei la vita, farei fpergiura a Blanford. Nelfon. Che dite mai?

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Per

Clart. Quello, che dirò a Blanford steffo. che dovrei diffimularlo? è forse il non amarlo mia colpa ?!

Nelfon. Ah, voi mi rendete colpevole.

Clart. Di chè? d'effere amabile agli occhi miei?, Ah che di noi ha già disposto il Cielo. Lo ftello Cielo, che quelle grazie, e quelle virtù ti diede, che m'incantano; quel medefimo che m'ha fatto un' anima elprellamente per Nelfon.... (con forza) Non mi fi parli di vivere, fe per te non vivo.

Nellon. Di quai rimproveri non avrà a caricarmi l'amico ? si Kre

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saic Clar). Di che puot'egli lagnarfi? ch'ha egli perduto? che gli hai tu rapito ? Amo Blanford come uns

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tenero

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tenero Padre; ma Nelfon l'amo più di me fteffa; questi fentimenti s'oppongono forfe? No, amico, Ita pur di buon animo. Io ero arbitra di me stella, ora fon tua. Attribuendo all'amicizia de' diritti, ch'ella non ha, fei tu ftello che per Lei gli ufurpi, e fei complice dellą, violenza, che mi vien fatta.

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Nelfon. Blanford di ufar violenze non сарасе. Clari. Se altri che l'amico tuo mi tenelle captiva, non ti farefti gloria di renderini la libertà? Dunque non è che ingrazia dell'amicizia che tu tradifci la natura e l'amore. Non ha pur egli i dritti fuoi? non cỉ fono leggi fra voi in favore dell'anime fenfibili? E forse azione generofa e giusta l'opprimere, e il lacerare senza pietà un core, il cui folo delitto è l'amare? Barbaro! crudele! (piange, e s'aflide)

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Nelfon. O mia Clari, le tue lagrime indebolifcono l'anima mia, ed in un punto mi fanno perdere il merito della lunga pugna co'miei affetti. (s'accofta con impeto) Tergi quelle belle luci... (Arriva Mylady.)

MYLADY DIRTON, E DETTI.

Nelfon. Soccorrete Clari; ella è vicina a perdere

i fenfi.

Myl. Che fù?

Clari. (alzandofi) La voftra crudeltà m'uccide. Myl. Non è il momento di rifpondervi. Blanford con un forestiero s'apprefla.

BLANFORD, SOLINZEB, E DETTI

(Clarì nel veder accoftarfi Blanford fi ritira, e volge gli occhi altrove, ficchè entrando non è veduta.)

Blanford. Dov'è Clari?

t

Solingeb. Mia cara figlia, dove sei?

Clark,

Clari. Qual voce... (Solinzeb va verfo Lei; ella attentamente l'offerva.) Padre! mio caro Padre! (s'abbandona con impeto al fuo collo) Oh Dio... mi fento morire. (fi lancia ful foffà fvenuta; fe le accofta Mylady.)

Nelfon. Clari! (facendo un paffo verso di lei, poi penitofi s'arrefta.) Ah, ch'io mi perdo.

Solinzeb. Non temete. La natura ci averte in ella, che fon perigliosi gli estremi,

Blanford. Io ne ho tutta la colpa, Dovero prevenirla senza artifizio. Mi feduffe il defio di for prenderla.

Nelfon. In quell' anima si tenera far ponno de' trifti effetti fi fatti

T

prove.

Myl. Ella riviene,

Clari. (alzandofi, e di nuovo lanciandofi al collo del Padre) Oh Dio! qual uomo, o piuttosto qual numme mi vi ristituisce ?

Solinzeb. Eccolo, (additando Blanford.)

Clard. (mirandolo con occhio di ftupore) Ah Blanford, che divenite mai per me? Padre, il cielo certamente nel maggior mio uopo a me v'há spedito. Il cuore di voftra figlia è lacerato a brani da mille contrarj affetti. I foverchio amore di chi mi circonda' non vale a sciogliere i dubbj miei. Aħ nel seno d'un padre fol lice il ritrovare vera confolazione e configlio.

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Solinzeb. Si, figlia; il paterno affetto non ha altra mira che il ben effere de'fuoi figliuoli. Amici, figlia, andiamo; tu di ripofo hai bifogno; vieni fra le paterne braccia; e tu foftieni colla deftra la mia debolezza, ch'io fofterrò col configlio la tua virtù.

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Giovanni de Gamerra, ein noch lebender fruchtbarèt und ganz beliebter Schauspieldichter, dessen theatralische Werte zu Pisa, 1789 und go in sieben Oktavbånden erschienen Find *). Der Beifall, den seine Stücke in einigen Städten Italiens fanden, mächte ihn zu einem sehr fleissigen, aber auch sehr zuversichtlichèn Schriftsteller, der die Bühné und die Schauspieler seiner Nation völlig umzubilden Willens war. Zu Neapel wollte er ein neues Nationaltheater grüns den; aber sein dem Könige darüber vorgelegter Plan war von keiner Wirkung. In der gèdächten Sammlung sind folgendè vierzehn Lustspiele enthalten: I Due Vedovi Il Trionfo dell' Amicizia - Il Generofo Inglese L'Ingrato Angelica Perfeguitata Angelica Fuggitiva Angelica Tradita Angelica Vendicată I due Nipoti, o fia, L'Uomo del Secolo Il Sarto di Madrid Donna Riconofcente L'Uomo infocievole Ma tilda e Mitrow Il Corfaro di Marfiglia.

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Sie sind

sämtlich in Prose geschrieben, regelmäßig genug, und nicht ohne Verdienst von Seiten der Ausführung; selten aber vers rathen sie wahre Zuge des Geniès, und sehr oft vermisst man in ihnen feinen, gebilderen Geschmack und reife Beuri theilungskraft. Charaktere, Stånde und Sitten sind nicht `ohne männichfaltige Menschenkenntniß in diesen Schauspièż len geschildert. Aber seine komischen Personen scheinen Pors tråte zu seyn, die er durch Lleberladung anziehend zu machen suchte. Alles ist in schneidende Kontrafte geseßt. Am besten gelingen diesem Dichter komische, launige Chakäktére; Em3 pfindung

* Ich kenne sie bisher nur noch aus der, hier benugten, Res sension in der Allgemeinen Literaturzeitung, von 1791, St. 232.

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